Un balcone sulle meraviglie. Il Ristoro Belvedere a Cima Fertazza – Selva di Cadore (BL)

La passeggiata al Ristoro Belvedere è semplice, lineare e priva di difficoltà. La forestale su cui si cammina non ha nulla di speciale, anzi, la definirei anonima e un po’ noiosa, ma la vista… è qualcosa di incredibile. Da quando si parte a quando si arriva è un continuo wow. Il naso è perennemente per aria e gli occhi si perdono a guardare lontano e tutto intorno. Il Civetta, che si erge di fronte a noi, si fa ad ogni passo più maestoso, mentre il Pelmo fa capolino pian piano. Quanta magnificenza. Fa parte, senza alcun dubbio, delle famose escursioni “minima spesa, massima resa”. Unico neo? A partire da luglio aprono gli impianti di risalita, quindi in cima al Fertazza si rischia di trovare parecchia gente. Andateci durante i giorni feriali se potete o, ancora meglio, lasciate passare agosto. In questo modo anche il caldo si attenuerà e i nostri cani soffriranno meno. La passeggiata, infatti, è quasi sempre esposta al sole. Noi l’abbiamo fatta a giugno e Uma non ha avuto problemi, anche perché si raggiunge quota 2080.

Si deve lasciare la macchina nel piccolo parcheggio di Malga Fontanafredda che si raggiunge salendo al Passo Staulanza da Forno di Zoldo. Poco prima del Passo, in prossimità dell’ultima curva a gomito verso destra, parte a sinistra uno sterrato con indicazioni per Fontanafredda, Fertazza e Belvedere. Non problematico percorrere lo sterrato in macchina e in qualche minuto di raggiunge la Malga Fontanafredda a 1768 m.

Appena scesi dall’auto facciamo subito la conoscenza di un bellissimo cucciolo di pastore appartenente alla Malga. Attratto da Uma, ci accompagna giocoso per il primo tratto.

Malga Fontanafredda

Salutato il nuovo piccolo amico, continuiamo a seguire il sentiero CAI 568 che ci accompagna dentro panorami da fiaba senza affaticare le gambe.

Verso il Ristoro Belvedere
Il Pelmo

Raggiunta la sella prativa di Forcella Pecol (1786 m), invece, l’ampia carrareccia si fa più erta e la salita più faticosa, ma la vista sempre più emozionante.

Da Forcella Pecol

Il primo ristoro che si incontra salendo oltre la Forcella è La Ciasela, dove è possibile concedersi una prima tappa ristoratrice.

Ristoro La Ciasela

Uma è particolarmente allegra perché in questa occasione condividiamo la passeggiata con una coppia di amici che lei adora! E la sua espressione lo dimostra pienamente!

Uma e il Civetta

Dopo la pausa si continua a salire ignorando la forestale di destra che porterebbe al Rifugio Fertazza (ci si passerà al ritorno) e si prosegue senza indugio fino al Ristoro Belvedere, meta del pranzo.

Fatica e sudore svaniranno in un sol momento quando vi troverete davanti ad uno spettacolo che definirei commovente. Io ero realmente traboccante di emozioni.

dal Ristoro Belvedere
dal Ristoro Belvedere

Resistete alla tentazione di sedervi subito sulla bella terrazza del Ristoro e salite alla vicinissima Cima Fertazza. Non ve ne pentirete.

Il Lago di Alleghe da Cima Fertazza

Solo dopo aver ammirato il Lago di Alleghe da questo punto di osservazione privilegiato, si può tornare al Ristoro Belvedere e dai suoi accoglienti e simpatici gestori. I cani sono accettati e benvoluti. Godetevi l’ottimo pranzo e una bella birra gelata.

Il Ristoro Belvedere

Dopo un bel pranzo ricco e gustoso potete rientrare per la stessa via dell’andata, oppure decidere di scendere per il prato (in inverno pista da sci) che vi consiglio di prendere proseguendo oltre le spalle del Rifugio, in questo modo la discesa sarà meno ripida. Scegliendo questa opzione arriverete in breve anche al Rifugio Fertazza. Da qui è possibile ricongiungersi alla forestale percorsa all’andata seguendo lo sterrato che scende a destra.

Vi sarete resi conto che non è il più vario e avventuroso percorso descritto in questo blog, ma è di certo una delle passeggiate più panoramiche che io abbia mai fatto, soprattutto se si considera che è una escursione facile, adatta a tutti. A volte non serve salire le cime più impervie per godere di viste mozzafiato.

Se vi è piaciuto questo itinerario, allora non perdetevi l’Anello dei Colli a Lozzo di Cadore (BL)!

 

SCHEDA

ACCESSO: da Malga Fontanafredda, a pochi km di sterrato dall’ultima curva prima di Passo Staulanza (se si proviene da Forno di Zoldo).

DIFFICOLTA’: (E) facile.

DISLIVELLO: 350 m circa.

LUNGHEZZA: 10 km circa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore in movimento.

PERIODO DELL’ANNO: primavera, estate e autunno. Attenzione alle giornate estive più calde poiché il percorso è quasi interamente esposto al sole.

PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Ristoro Belvedere e Malga Fontanafredda. Ancora, il Ristoro La Ciasela nei pressi di Forcella Pecol, a metà percorso circa.

PILLOLA CINOFILA: la maggior parte di noi, quando sceglie un cane, ha delle aspettative precise su di lui e su quella che sarà la vita insieme, ma partire così significa iniziare con il piede sbagliato. Pensare che il cane debba rispondere all'idea che ci siamo fatti di lui ed agire in base alle nostre previsioni è egoista ed egocentrico. Il cane non è un’entità riferita a noi e plasmabile a nostra immagine e somiglianza (o desiderio) e non possiamo utilizzarlo come ci pare e piace. Questo atteggiamento è il più grosso ostacolo nella costruzione di una relazione perché non siamo predisposti a capire e conoscere l'individuo che abbiamo davanti. Se non c'è reciproco ascolto non c'è nessuna relazione. Non esiste nessuna relazione laddove crediamo di possedere l'altro, poiché l'altro si riduce ad oggetto di consumo.  Oggi chi sceglie un cane di una certa razza lo fa esclusivamente basandosi sull'estetica, così come si farebbe scegliendo un peluche. È, dunque, l’aspetto esteriore a orientare la scelta, non certo la consapevolezza di motivazioni, vocazioni e attitudini. Il risultato è che questi proprietari restano sorpresi e delusi di fronte a comportamenti ovvi e perfettamente prevedibili. Chiamano educatori e istruttori affinché gli "mettano a posto il cane", ma non si rendono conto che sono le loro aspettative a dover cambiare in quanto del tutto irragionevoli e scollegate dalla realtà.

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