Da Colle San Giorgio al centro storico di Asolo (TV)

Primavera, tempo di passeggiate sui colli! Mentre in montagna continua a nevicare, noi ci godiamo questa primavera a singhiozzo tra i Colli Asolani, Maserini e Cornudesi. Certo, le cime ci mancano, ma la neve per nulla! In realtà Uma sta già patendo il caldo e, forse, preferirebbe la neve, io invece mi ricarico di energia solare! Anche perché, dalle nostre parti, i cieli tersi e le giornate limpide e tiepide sono una vera rarità. Velature, foschia e nebbia, invece, la normalità! Dunque meglio godersele finché ci sono!

Questa passeggiata parte da Coste, minuscolo abitato vicino Maser (TV), o, per meglio dire, da sopra Coste. Arrivati alla piazza della chiesa, infatti, si deve prendere la strada che sale ripidamente (via San Vittore) sulla destra fino al parcheggio della località “Le Cave” (a circa 1 km dalla chiesa).

Dal parcheggio si deve prendere il sentiero che parte sulla destra, ovvero il n. 53, che, in circa un’ora e 150 m di dislivello, conduce al Colle San Giorgio e alla sua piccola ma fiera chiesetta, che domina e vigila con regalità la sommità del Colle.

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Dalla macchina a qui Uma è sempre stata libera, ma arrivate sul cucuzzolo erboso l’ho legata perché non è affatto inconsueto trovare altri cani e persone sedute al sole a godersi un po’ di relax, uno spuntino e la vista che regala questa posizione privilegiata. Meglio, quindi, non disturbare con una incursione non prevista e poco gradita!

Da questa piccola cima, senz’altro una delle più panoramiche dei Colli Asolani, la vista spazia a sud su tutta la pianura, dal Montello alla Laguna di Venezia, e su Colli Euganei e Berici; a est scorgiamo il corso del Piave e i colli di Valdobbiadene; a nord ammiriamo il Gruppo del Cesèn ed oltre (addirittura sino alle vette Feltrine), il Gruppo del Cimonega e, ancora, il Massiccio del Grappa e l’Altopiano di Asiago. Pazzesco no? Una sosta contemplativa e rilassata è praticamente obbligatoria, ma non c’è alcun bisogno di dirlo, perché, ne sono certa, una volta arrivati non vorrete più andar via. Ma la strada è ancora lunga, perciò gambe in spalla, che le bellezze non terminano certo qui!

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Mi stupisco sempre come non siano in molti a conoscere questo luogo, non solo per la sua bellezza, ma anche perché sono diversi i sentieri (più o meno lunghi) che vi conducono. Si può raggiungere il Colle San Giorgio anche da Cornuda, da Maser, da Crespignana, da Asolo e da Monfumo. Il modo più rapido è proprio da Coste.

Dal Colle si deve tornare sui propri passi fino all’incrocio di sentieri, ignorare la traccia da cui si è saliti e quella che scende a gomito verso destra, per proseguire, invece, dritti per il Sentiero delle due Rocche (che collega la Rocca di Asolo a quella di Cornuda) in direzione di Asolo. Si continua a camminare nel bosco, adesso su sentiero leggermente più stretto, con un susseguirsi di divertenti saliscendi che non fanno sentire la fatica.

In breve si raggiungono i ruderi di Casera Metti e Forcella Sbazzega (da cui si scenderà al ritorno, perciò memorizzate il punto). Da qui si prosegue ancora dritti fino a raggiungere la strada asfaltata nei pressi di una casa privata (in circa 20 minuti). Arrivati a questo punto, meglio legare i cani, anche se il passaggio di macchine è piuttosto raro. Si segue l’asfaltata per qualche tornante, fino al raggiungimento di un incrocio, al quale si deve proseguire per l’ampio sterrato di destra che conduce alla Rocca di Asolo (presenza di segnaletica). 

Adesso si cammina su una ampia e comoda strada sterrata e non più su sentiero e il bosco, progressivamente sempre più rado, permette adesso di guardare verso i dolci colli Piumarella, S. Giustina, Monforca e verso il Monte dei Frati. Giunti in un punto panoramico di sosta dove dei pannelli aiutano a capire quali siano i monti davanti ai nostri occhi, ci si può regalare la seconda meritata sosta su una delle panche, oppure, fare un ultimo sforzo e raggiungere in pochi minuti la Rocca di Asolo.

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In questa occasione, io e Uma, abbiamo optato per evitare di salire alla Rocca e raggiungere il centro il più velocemente possibile. Non solo perché ho avuto la fortuna di visitarla già diverse volte, ma anche perché stavo morendo di fame!

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Quindi, presa la lunga gradinata di ciottoli, in testa avevo solo una meta, il bar/osteria più famoso, conviviale e spartano di Asolo, ovvero il “Porchetta A Manetta”! Naturalmente non servono solo affettati (altrimenti non potrei mangiarci!), ma anche ottimi formaggi, il tutto accompagnato da oneste ombre de vin e prosecco! Che soddisfazione… si ha proprio la sensazione di essersi meritati questo momento godereccio! Non esistono sensi di colpa! E poi volete mettere la soddisfazione di arrivare in centro a piedi e sedersi accanto agli altri avventori vestiti da trekking?! Questo posticino ha diversi posti a sedere, ma solo all’aperto, dunque ci si può tranquillamente accomodare con il cane. Uma riesce sempre ad ottenere qualche scarto di porchetta dal giovane Oste grazie alla sua faccia tosta e alla sua caparbietà!

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Una volta rifocillati e un po’ ebbri di vino (non esagerate che dovete camminare!) bisogna rientrare! La strada è la stessa dell’andata, ma non è necessario andare a riprendere il sentiero n. 53 percorso all’andata! Ricordate quando vi ho detto di tenere a mente i ruderi di Casera Metti?! Bene, all’altezza della forcella dovete prendere il piccolo sentiero sulla destra (n. 52) che vi riporterà in un baleno al parcheggio de “Le Cave”, facendovi risparmiare un po’ di tempo!

Dalla partenza avrete fatto circa 450 m di dislivello e avrete trascorso in giro circa 5 ore e mezza (soste incluse)! Complimenti!

 

SCHEDA

DIFFICOLTA’: (T) medio.

DISLIVELLO: 450 circa.

LUNGHEZZA: 10 km circa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore e 30 circa incluse brevi soste.

PERIODO DELL’ANNO: tutto l’anno. Escluse le giornate estive più calde per via delle basse altitudini e dopo copiose piogge per via del fango sui sentieri.

PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Bar/osteria “Porchetta A Manetta”.

PILLOLA CINOFILA: i cani faticano ad abbassare la loro temperatura corporea poiché non sudano come noi (la abbassano attraverso bocca e polpastrelli) perciò è importante valutare sempre bene il tipo di passeggiata che si va a percorrere: quantità e tipo di vegetazione; altitudine; stagione; temperatura; presenza o meno di acqua sul territorio. Portare con sé abbondanti scorte d’acqua è importante per idratarli spesso e inumidirli all’occorrenza, ma mi raccomando evitare di bagnare loro la testa! Via libera, invece, per zambe, pancia e torace.

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