Al Bivacco dei Loff da Passo San Boldo – Cison di Valmarino (TV)

Questa passeggiata è un classico per me! Da quando l’abbiamo scoperta, io e Uma ci veniamo una volta l’anno, solitamente in primavera e autunno, per evitare il caldo estivo. A seconda della voglia di camminare e del tempo che abbiamo a disposizione, la allunghiamo un po’, includendo nell’anello anche altre mete vicine. Devo dire che, negli ultimi tempi, è divenuta escursione piuttosto nota e apprezzata da escursionisti di tutti i tipi e, quindi, piuttosto frequentata. Ma, essendo molte le varianti che conducono al Bivacco dei Loff (lupi), la passeggiata è, comunque, piuttosto tranquilla. Certo, il mio consiglio resta sempre quello di evitare domenica e festivi se si ha la fortuna di poterlo fare! Perché allora sì che sarete voi, il vostro cane e la natura!

Il viaggio per arrivare al Passo San Boldo (m. 710) è esso stesso un’avventura! No, non preoccupatevi, niente di complicato, ma la salita al Passo (da Cison di Valmarino) è unica nel suo genere! Da sola attira turisti, curiosi di vederla con i loro occhi! Se ancora non la conoscete, non vi rovino la sorpresa!

Lasciata la macchina al Passo, si va a prendere la strada cementata a fianco del ristorante Laris che, con segnavia n. 991, sale decisamente, come un lungo serpentone, tra le abitazioni (valutate voi se sganciare già i cani o attendere di lasciarsi alle spalle case e strada asfaltata). Giunti ad un bivio, si deve girare a destra e seguire lo sterrato bianco che taglia in due un grande prato e porta alla bellissima Malga Favalessa (m. 890), presso la quale ci si può riposare dopo la fatica della salita (circa mezz’ora dalla partenza).

dav

20180421_132919

Dopo aver ripreso fiato, ci si rimette in marcia seguendo il sentiero che sale verso destra e che si inoltra, in breve, nel bosco. Anche qui, passi lenti e poca fretta, perché la passeggiata non è lunga, ma tira! Si sale nel bosco fino a sbucare sulla cresta rocciosa, dove il panorama finalmente si apre, facendo mancare, per un attimo, il respiro. Stupendo!

dav

Si prosegue a questo punto su stretto sentiero panoramico che, a chi soffre di vertigini, potrebbe causare qualche capogiro! Davvero emozionante! Il sentiero non è pericoloso, però bisogna prestare estrema attenzione a dove si mettono i piedi. Nei punti più esposti un cordino metallico aiuta a sentirsi più stabili, anche se non è necessario. Uma si destreggia bene e non mostra alcuna difficoltà o timore. Beate 4 zampe!

dav

Questo tratto vale da solo la fatica di salire qui su… Io lo faccio senza fretta, fermandomi spesso per guardare il panorama sotto e intorno a me e per fotografare. Uma, nel frattempo, va avanti e indietro almeno due volte! Durante la salita le ho dato da bere spesso perché il caldo, nonostante sia fine aprile, si fa già sentire piuttosto intensamente e lei lo patisce molto. Mi sono, inoltre, fermata ogni tanto a farla riposare all’ombra.

In circa mezz’ora di saliscendi, si arriva a quella piccola gemma preziosa incastonata nella roccia che è il Bivacco dei Loff (m. 1140)!

dav

Qui si incontrano diverse tipologie di escursionisti. C’è chi pranza al sacco con i panini,  chi mangia una barretta e via, chi si rilassa al sole o si rinfresca all’ombra e chi passa al volo, da una sbirciatina al bivacco, e prosegue per altre mete. Noi ci siamo fermate a lungo per godere della brezza dopo il caldo e la fatica. Tanto quest’ultima volta non avevo alcuna intenzione di proseguire verso il Crodon del Gevero e più su verso la Cima Vallon Scuro e la Casera omonima (naturale proseguimento dell’anello per chi desidera allungare l’escursione).

Dopo un po’ di riposo, infatti, siamo tornate sui nostri passi fino al crocevia incontrato prima e abbiamo preso a sinistra il sentiero n. 2 che riporta al Passo San Boldo, passando per Casera Costa Curta. Di recente restaurata, è un altro possibile rifugio e luogo per una pausa relax o un pranzo al sacco. Talmente incantevole, che ho pensato di occuparla per la stagione estiva! Da questa nuova prospettiva, non si vede più la valle verso Cison di Valmarino, ma si ammirano, invece, le Dolomiti Bellunesi.

dav

dav

Da qui ci si inoltra nuovamente nel bosco e, in decisa discesa, si ritorna al Passo in circa 45 minuti.

Tornata al San Boldo, non manco di fare una visita all’Osteria La Muda, dove trovo un ambiente rustico, come quelli che piacciono a me, e ottimi prodotti del territorio per fare uno spuntino sostanzioso e meritato o una cena anticipata. Grazie ai tavoli in esterno, ci si può accomodare con i cani che, in ogni caso, sono accettati anche all’interno del locale.

Dalla partenza, soste escluse, avrete passato camminando circa 2.30/ 3 ore, per un dislivello complessivo di circa 480 m.

Complimenti!

 

SCHEDA

DIFFICOLTA’: (E) medio.

DISLIVELLO: 480 m. circa.

LUNGHEZZA: 9 km circa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 ore e 30 circa escluse le soste. 4/ 5 ore circa, incluse le soste.

PERIODO DELL’ANNO: Primavera e autunno. D’estate è troppo caldo e d’inverno, con la neve, è impraticabile.

PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Osteria La Muda al Passo San Boldo.

PILLOLA CINOFILA: aiutate i vostri cani a superare i piccoli scacchi della vita, quegli scogli che, con un po’ di incoraggiamento, può affrontare con successo. Sosteneteli, incoraggiateli, aiutateli, rafforzerete così la vostra relazione, la fiducia del cane verso di voi e la sua auto-efficacia. Non mostratevi spaventati o insicuri, deve credere, anche grazie al vostro sostegno, di potercela fare. Grazie a questo atteggiamento sarà predisposto a vincere limiti e paure.  Successi ottenuti, esperienze pregresse, sostegno del proprietario, sono gli ingredienti per creare un profilo sicuro e maggiormente autonomo e in grado di destreggiarsi nelle varie situazioni che impone la vita.  

2 thoughts on “Al Bivacco dei Loff da Passo San Boldo – Cison di Valmarino (TV)

Add yours

  1. Ciao Carlotta,seguo il tuo sito da un po’ e ti ringrazio per le belle passeggiate che proponi e che mi fanno scoprire vere e proprie meraviglie a poca distanza da casa, pur non avendo un amico a quattro zampe (ne ho uno a due…).
    Ieri ho fatto questa fino al bivacco del Loff, mamma mia che vertigini quel tratto! Tra l’altro il cordino metallico è in un punto dove proprio non serve, a mio avviso il tratto precedente è ben più pericoloso. Non per tutti secondo me. Però devo dire che merita.
    Purtroppo voglio avvisare che il sentiero n. 2 per il ritorno è impraticabile dopo la casera, a causa della caduta degli alberi caduti che ostacolano il passaggio in più punti. Non si tratta di bypassare il sentiero o di scavalcare qualche tronco, la zona non è in sicurezza e il sentiero andrebbe chiuso con tanto di avvisi perché impraticabile. Spero che serva a qualcuno, nel caso vogliate fare questo percorso informatevi prima contattando il CAI locale.
    Ciao da Alessandro da San Donà di Piave

    1. Ciao Alessandro! Grazie mille, sia per le tue parole che per la segnalazione! Sono certa che sarà molto utile per chi legge. Purtroppo sono ancora tanti i tratti sentieristici impraticabili e queste segnalazioni sono preziose! Meglio, dunque, tornare indietro per la stessa strada! Per il momento, niente anello ahimè.
      Carlotta – A spasso con Uma

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑