I selvaggi Piani della Cavallazza – San Martino di Castrozza (TN)

Godersi una passeggiata silenziosa e solitaria a San Martino di Castrozza persino la settimana di Ferragosto? Si può fare! Voglio condurvi nei selvaggi Piani della Cavallazza. Un anello indimenticabile, non solo per la vista incredibile sulle Pale di San Martino, ma anche per la sua suggestiva natura selvaggia. Portate con voi acqua e snack perché non incontrerete malghe o ristori lungo la via.

Si parte da San Martino di Castrozza e si sale da via Fosse fino al termine del paese, dove inizia la strada sterrata che conduce in breve a Malga Fosse di sotto, meta perfetta per un pic-nic quando non si ha voglia di camminare, ma semplicemente di rilassarsi e prendersi il sole.

Malga Fosse di sotto

Ricordo, con nostalgia e calore, che qui da ragazzi organizzavamo il falò di Ferragosto. Sono ricordi che tengo stretti perché tra i più felici. Molte delle persone a cui ho tenuto di più nella mia vita le ho conosciute proprio durante le mie lunghe estati a San Martino di Castrozza.

Da qui in poi si continua a seguire il sentiero CAI n. 15 per i Piani della Cavallazza. Il sentiero da adesso fino in cima sarà erto e stretto, ma non lungo e decisamente suggestivo. Scordatevi il luogo ameno appena attraversato, qui ci si inoltra nella natura selvaggia. Qualche rivolo d’acqua permetterà ai cani di rinfrescarsi. 

Salita per i Piani della Cavallazza

Man mano che si arriva in cima la vegetazione si fa sempre più rada e bassa, fino a che i Piani si aprono di fronte ai nostri occhi con i loro pini mughi e l’aspra roccia della Cavallazza.

Piani della Cavallazza
Piani della Cavallazza

Riposatevi e mangiate qualcosa, ve lo siete meritati. La salita è stata impegnativa.

I Piani sono ampi e, se non siete troppo stanchi, vagabondate prima di tornare sui vostri passi e proseguire per il sentiero n. 15, questa volta verso Malga Ces.

Il sentiero 15 si inoltra, nuovamente, nel bosco e sale ancora un po’, fino a condurvi ad un elettrizzante punto panoramico da cui ammirerete il paese di San Martino di Castrozza.

San Martino di Castrozza

Da questo punto in poi, il sentiero scende comodo per i nostri passi stanchi, ma sempre più decisamente e ripidamente man mano che ci si avvicina al termine.

Verso San Martino di Castrozza

Verso il concludersi dell’itinerario, si raggiunge un bivio: a destra si prosegue per Malga Ces, mentre a sinistra si continua a scendere verso San Martino di Castrozza. A voi la scelta. Noi abbiamo optato per scendere e, al successivo trivio con indicazioni, abbiamo continuato la nostra discesa verso il paese attraverso un sentiero che confluisce sulla statale che conduce a Malga Ces. Da questo momento, il paese di San Martino si raggiunge in una ventina di minuti circa.

Concluso l’anello sarete stanchi, ma molto felici. Probabilmente desiderate moltissimo una bella birra ghiacciata e una merenda trentina come si deve. Beh, in paese avete parecchia scelta, ma i primi locali che incontrerete lungo la strada sono il Bar Lo Scoiattolo e il Ristorante Da Anita, il primo informale, il secondo più raffinato. Vi consiglio, in entrambi i casi, di prendere posto sui tavoli all’esterno e godervi ancora un po’ la vista. Anche i vostri cani si sentiranno maggiormente a loro agio.

Se vi è piaciuta questa passeggiata e avete un giorno in più da trascorrere a San Martino di Castrozza e dintorni, vi consiglio di fare un salto anche alla Malga Juribello, non ve ne pentirete, parola mia!

 

SCHEDA

ACCESSO: dal centro di San Martino di Castrozza.

DIFFICOLTA’: (E) medio.

DISLIVELLO: 500 m circa.

LUNGHEZZA: 10 km circa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore in movimento. Dalle 4 alle 5 ore con le dovute pause.

PERIODO DELL’ANNO: primavera, estate e autunno. Non praticabile in inverno in presenza di ghiaccio e neve.

PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: nessuno lungo il percorso.

PILLOLA CINOFILA: soprattutto dopo una attività intensa come quella del trekking, il cane ha bisogno di riposare bene. Quindi è fondamentale che il cane abbia un suo spazio idoneo al riposo. Un luogo che non sia troppo isolato, ma che sia tranquillo, perciò non troppo di passaggio, ma nemmeno in una stanza dove i proprietari non vadano mai. La cuccia deve esser comoda e isolare dal suolo, non deve essere accanto a fonti di calore o a spifferi (finestre e portefinestre) per preservare la salute del cane. Uma ha diverse cucce poste negli angoli esterni delle stanze di maggior frequentazione, come la cucina, il salotto e la camera da letto, così le lascio la possibilità di scegliere dove preferisce riposare. Anche per terra se lo desidera naturalmente. Non dimentichiamoci che ci sono cani più calorosi e altri più freddolosi e che le esigenze possono cambiare a seconda delle stagioni.

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